diffraction

Lei sa che cos’è che io chiamo “diffrazione”? È questo: che un testo attestato da più manoscritti, nello stesso luogo presenta variazioni assai singolari, non dà la stessa lezione, anche si tratta di manoscritti eventualmente apparentati. La risposta semplice è che lì c’era una parola difficile, più difficile, difficilior, che è stata sostituita: si tratta di ricostruirla.

(Contini 1989, 155-156)

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