filologia d'autore
La filologia d’autore, secondo la fortunata formula coniata da Isella, si distingue dalla filologia della copia perché prende in esame le varianti introdotte dall’autore stesso sul manoscritto o su una stampa; varianti che testimoniano dunque una sua diversa volontà, un cambiamento di prospettiva, più o meno ingente, rispetto a un determinato testo. L’oggetto di studio della filologia d’autore, quindi, è costituito da un lato dallo studio dell’elaborazione di un testo di cui ci è giunto l’autografo e che reca in sé tracce di correzioni e revisioni d’autore (opus in fieri), dall’altro dall’esame delle diverse redazioni, manoscritte o a stampa, di un’opera.
(Italia et al. 2010, 9)