original

Dall’attestazione unica si risale verso l’equivalente dell’originale attraverso eventuali incoerenze e discontinuità di certezza avvertite nel suo interno. La critica interna, applicandosi a quella ‘proiezione sul piano’ che è il manoscritto unica, ne ricava uno spazio e ricostruisce, detto anche con altra metafora, una ‘diacronia’. (È acquisito il parallelismo della critica testuale alla linguistica comparata ed è razionale proseguire il parallelismo fino alla linguistica strutturale, visto che la ricostruzione dell’originale è il rintracciamento di uno stato sincronico e l’abbandono del manoscritto unico significa ricavare dati diacronici, a ritroso, dalle disuguaglianze, che sempre ci sono in lingua, di uno stato sincronico, per ricavare uno stato sincronico più arretrato. La ricostruzione dell’originale è formalmente assimilibile alla ricostruzione dell’indoeuropeo meno in Bopp che in Saussure). Il ricostruito è più vero del documento.

(Contini 1986, 22)

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