recentior non deterior

Il Lachmann rinunzia già da principio e ancor più nella pratica a esaminare tutta la tradizione manoscritta del suo autore. Sui codici umanistici pesa per lui, sino a prova contraria, il sospetto della interpolazione. A che, dunque, darsi da fare per raccogliere lezioni che in ogni caso si dovranno considerare sospette e quindi a priori scartate? Questo procedimento è, a rigore, errato; errato perché incauto: non si può escludere la possibilità che un codice sconosciuto, anche recentissimo, sia copia di un manoscritto che conteneva il testo in forma più genuina di tutti quelli sinora noti.

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