variantistica

La ‘critica delle varianti’ conferma per via sperimentale, aumentandone la certezza e arricchendola di particolari altrimenti non o meno percettibili, le interpretazioni ottenute o da ottenersi per via intuitiva, interpretazioni che non sono necessariamente di segno positivo; nei processi che essa descrive bisogna distinguere i passaggi dal ‘non essere’ all’essere poetico, i compensi a distanza nell’area testuale e le vere e proprie sostituzioni (quali nei due, se non tre, Manzoni) di personalità espressive ugualmente valide.

(Contini 1986, 12)

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