correction

Gli è che noi abbiamo abbiamo innanzi, per essa, vivo il lavoro e il travaglio del poeta nei suoi momenti diversi; evidentissimo attraverso le mille correzioni e cancellature, e le note marginali.

(Contini 1943, 56)

Contributed by Jesse. View changelog.

Quando si discorre d’implicazioni leopardiane, se ne possono analiticamente distinguere tre tipi. Anzitutto, correzioni che rinviano ad altri passi del medesimo componimento, siano questi contigui o anche distanti, largo essendo l’àmbito del compenso che si esercita entro una stessa unità. In secondo luogo, correzioni che rinviano a passi dell’autore fuori del componimento presente, o perché attestino uno schema affine di rifacimento, o perché vi risulti preparato, secondo i casi, il punto di partenza o il punto d’arrivo. Infine correzioni che rinviano, tanto per eliminazione, anche qui, quanto per l’acquisto, a luoghi esorbitanti dall’opera dell’autore, cioè a sue abitudini culturali, a sue letture immanenti alla coscienza.

(Contini 1970, 42)

Contributed by Jesse. View changelog.

Correction: biffure ou rature qui aboutit à replacer l’écrit dans les conditions de la grammaticalité, prise selon une acception très large: conformité aux usages de l’orthographe et aux règles de la syntaxe, mais également rectification d’un énoncé inintelligible (à cause d’une interruption dans la rédaction, par exemple, ou à la suite d’une série de transformations ponctuelles). La correction ne modifie pas le sens.

Contributed by Wout. View changelog.

Le vere e proprie «correzioni», cioè la rinuncia a elementi frammentariamente validi per altri organicamente validi, l’espunzione di quelli e l’inserzione di questi.

(Contini 1982, 234)

Contributed by Jesse. View changelog.

“Correction” is used only for those changes manifestly made to correspond with accepted standards of grammar, orthography, etc.

(Bowman 1990, 628)

Contributed by Wout. View changelog.

Correction: réécriture qui répare des fautes de langue (grammaire, syntaxe, orthographe) et d’écriture (lapsus), ou qui répercute les effets d’une réécriture sur les autres éléments syntaxiques; exemple: après avoir remplacé le verbe ‘penser’ par ‘chanter’ dans ‘il pense à un refrain’, qui devient ‘il chante un refrain’, la suppression de la préposition ‘à’ est une correction. Voir ‘variante liée’.

Contributed by Wout. View changelog.