Se la recensione di una tradizione svela opposizioni non solo di varianti adiafore ma di veri e propri errori, s’intende di tipo monogenetico, l’edizione dovrà essere depurata di errori (sanati se si può, altrimenti contrassegnati dalla crux interpretum), mentre la scelta delle lezioni indifferenti prudenzialmente dovrà portare sempre, organicamente verso la fonte.
ll’opposto, è monogenetico l’errore che, ricorrendo identico in due o più copie della stessa opera, ha caratteri tali da rendere inverosimile l’ipotesi che un copista lo abbia compiuto indipendentemente dall’altro. Tale sarebbe, facendo un esempio puramente teorico, l’omissione (lacuna), non spiegabile per saut du même au même, di un medesimo verso tra i 14.233 della Commedia da parte di due diversi copisti: la probabilità statistica di indipendente coincidenza è irrelevante, una rispetto a 14.233 al quadrato. L’errore monogenetico mette dunque in sicura relazione i testimoni nei quali compare, così come in un processo i testimoni diventano sospetti di collusione quando si scopre che dicono una menzogna identica e tanto caratteristica da far pensare ad accordo preventivo, non a coincidenza fortuita. Sarebbe invece insufficiente prova di collusione constatare che dicono la verità o che le loro testimonianze coincidono in banali inesattezze.