variantistica

La ‘critica delle varianti’ conferma per via sperimentale, aumentandone la certezza e arricchendola di particolari altrimenti non o meno percettibili, le interpretazioni ottenute o da ottenersi per via intuitiva, interpretazioni che non sono necessariamente di segno positivo; nei processi che essa descrive bisogna distinguere i passaggi dal ‘non essere’ all’essere poetico, i compensi a distanza nell’area testuale e le vere e proprie sostituzioni (quali nei due, se non tre, Manzoni) di personalità espressive ugualmente valide.

(Contini 1986, 12)

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Gli elementi messi a confronto dalla critica delle varianti sono invece dotati di caratteri omogenei e documentariamente sicuri: non più da una parte il testo, dall’altra il sistema della lingua con le sue offerte stilistiche virtuali, bensì due o più atti concreti di parole in cui è dato di sorprendere scelte espressive effettivamente presenti alla coscienza dello scrittore.

(Isella 1987, 12)

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En Italie, la critique des variantes (critica delle varianti) a joué un rôle important dans l’établissement d’une critique structuraliste ; car les variantes imposent l’utilisation combinée de deux perspectives : l’une synchronique, saisissant le système de relations qui organise chaque état du texte ; l’autre diachronique, qui, une fois précisés les états successifs qu’assument chaque partie du texte et le texte même, découvre les poussées qui ont favorisé ces mouvements.

(Segre 1995, 30)

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La ricostruzione, quando sia possibile, del processo creativo del testo, del suo lento e a volte tormentato “farsi”, fino a delinearsi nel suo definitivo profilo stilistico e di contenuto, permette non soltanto di scoprire significati e allusioni non sempre percettibili alla lettura del testo licenziato dall’autore; non soltanto di riconoscere il contesto in cui l’opera è maturata, spesso mimetizzato e sfuggente all’attenzione di chi guardi soltanto al prodotto finito; ma permette di ricostruire l’evoluzione del gusto dello scrittore o del poeta, a volte sotto al suggestione di fatti o riferimenti nuovi che modificano la primitiva impostazione, la ricerca laboriosa, sofferta, di una formulazione che esprime in modo più compiuto ed esatto il concetto dell’artista.

(Malato 2008, 125-126)

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la critica delle varianti è l’applicazione critica dei dati risultanti dallo studio filologico. […] La filologia si occupa di rappresentare un testo con le sue correzioni e varianti, la critica di interpretare questi dati.

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